Ogni giorno, nel mondo, la battaglia per l’emancipazione umana va avanti. Si manifesta in tutte le questioni che le società civili globali dovrebbero aver già risolto eppure le ingiustizie e i crimini esistono, continuano e le donne, nella maggior parte dei casi, subiscono diventando vittime di un sistema che, nonostante si conosca alla perfezione, resta intoccabile.
Il tempo del giudizio, però, per coloro che hanno intaccato la purezza è giunto perchè le donne si sono stancate. Reagire e prevenire sono le parole chiave da utilizzare nel manifestare il vento del cambiamento. Spiace, soltanto, ci sia voluto lo scandalo Weinstein per accelerare il processo di risveglio in atto. Non è perchè l’ha detto Oprah o perchè Asia Argento ha denunciato che bisogna schierarsi e lottare semmai è per la convinzione che qualunque essere umano: uomo, donna, omosessuale … non dev’essere abusato o diventare oggetto di violenza.
Si sa, i dibattiti sul tema sono destinati a terminare in modo approssimativo e, invariabilmente, con un punto interrogativo poichè gli individui possiedono una percentuale di male. Voltaire diceva “Le mieux est l’enemi du bien” (Il meglio è nemico del bene) e l’uomo è diventato ciò che è attraverso la paura. Essa s’insinua nelle menti, prendendone il totale controllo. È qui, che entra in gioco la disumanità verso l’altro più debole e fragile in modo da non permettergli di rivelare gli accaduti. Le donne che vengono violentate dai loro carnefici non cercano di fare le fighe non dicendo nulla. Semplicemente non è facile raccontarsi e per di più narrare l’orrore vissuto. Pensate se vi capitasse … la prima cosa che fareste cosa sarebbe?
- Piangere fino a non avere più lacrime
- Diventare taciturna e scontrosa con il mondo
- Odiare il genere umano in tutte le sue varianti
Forse, dopo anni di terapia, si trova il coraggio e la forza di dirlo ad alta voce a qualcuno.
Ora, visto che quando ci informiamo sui fatti non siamo noi in prima persona ad averli vissuti, non potremo mai capire fin in fondo come si sentono le protagoniste di questi atti. Cerchiamo tutti di riflettere fino a dieci prima di commentare o di sparare giudizi. Iniziamo a ritrovare l’empatia e la capacità di immedesimazione. Provare a comprendere non costa nulla.
La soluzione al problema non ce l’ha nessuno ma possiamo aiutarci a vicenda con manifestazioni, aggregazioni sociali online e offline. Basta non limitarsi ad usufruire in modo superficiale, solo, dei 280 caratteri di Twitter. Che poi, si continua ad utilizzarli centoquaranta. È difficile disabituarsi alle abitudini materiali figuriamoci a quelle del pensiero.
#TimeisUp è un’iniziativa importante, non facciamola terminare con un non-nulla di fatto. Non fermiamoci, credendo di aver raggiunto un traguardo perchè i media hanno illuminato Hollywood. Le donne di tutta la Terra, nei confini dei loro paesi, non devo essere abbandonate e dimenticate.
Tutte dobbiamo essere parte della storia e capire questo è il momento di agire e che un’opportunità del genere non va sprecato. Hic et Nunc … 💪❤